Home | Cartoline | Wallpapers & calendari | Downloads | Bacheca | Chat | News | Contatti | Privacy
 News : Leggi articolo

Cina, corsa a diventare più alti. Dal chirurgo per avere successo

di EMANUELA AUDISIO - Repubblica.it

PECHINO - C'è un ospedale a Pechino dove ti allungano la vita. Dove con una bugia ti vendono centimetri. L'ospedale è privato. Lontano dal centro, Chaoyang district. Una casa di cura grigia e anonima. Ci entri in piedi e ci esci sdraiato. Ti ricoveri in silenzio, vieni dimesso che urli. O guaisci, come un cane. Paghi per soffrire, per gioire, per guardare tutti dall'alto. Da un po' più alto. Per fregare il metro. Per urlare al cellulare che ce l'hai fatta. Ora troverai lavoro, amici, marito. Occasioni migliori. Grazie ad un allungaossa moderno.

Se la vita è una questione di alti e di bassi, tu hai scelto: gli alti, please. Ma paghi il prezzo: alto pure quello.

Dolore, sofferenza, male bestiale. Ti fai spezzare le gambe sane. Per recuperare centimetri. Uno per ogni venti giorni di degenza. In sei mesi puoi guadagnare 10 centimetri. Cresci, urli, paghi. Si parte da 4.000 euro. La vecchia Cina non faceva differenza, quella nuova sì. L'idolo del paese adesso è un gigante del basket, alto 2 metri e 26 centimetri. Si chiama Yao Ming, gioca nell'Nba americana, con il soprannome: "The Great Wall", la grande Muraglia.

Mao non discriminava tra tappi e giraffe, i suoi successori invece sì. Il dottor Xia Hetao è famoso e molto occupato, opera 180 persone l'anno, seguendo la tecnica del russo Lizarov. Semplice: vi rompe la gambe sotto il ginocchio, vi infila due ferri da uncinetto e ve li fissa a una gabbia esterna con una decina di viti che, quotidianamente, per mesi, vengono girate per allungare gli arti inferiori.

Il dolore, se va bene, dura qualche giorno, il supplizio un paio d'anni. Ma vuoi mettere: la gioia di avere il capogiro? Di essere invitata alle feste? Di avere accesso alle migliori borse di studio? L'università di Shanghai ha pubblicato un bando di ammissione. I posti ci sono. Ma bisogna essere alti almeno 1.62. Prego, dottore, mi spezzi le gambe.

Xia Hetao ha 60 anni, viene da Nanchino, è nato in un paese di campagna, durante la rivoluzione culturale ha lavorato in una fabbrica d'aerei, poi è stato convinto dal partito ad iscriversi a medicina. Si è specializzato in ortopedia nell'86 e ha studiato con un collaboratore di Lizarov. Ha uno studio con segretaria e dice: "Vengono da me in lacrime, giurano di volersi suicidare, non hanno vita sociale, affettiva, lavorativa.

Su dieci persone: sei sono donne, quattro uomini. Mi raccontano di essere sole, di non avere mai ballato, di desiderare una carriera all'estero. Si operano per avere rispetto, soldi, perché così il loro business andrà meglio. Non c'entra l'estetica. Il governo per molti posti ha messo nuovi criteri: 1.80 per i maschi, 1.68 per le femmine. Vengono da me molti dirigenti di partito, devono fare colpo sugli elettori, conquistarsi un'immagine. Ministri, diplomatici, avvocati, studenti, vigili, guardie, poliziotti, militari. Vogliono tutti essere alti. In fretta.

La persona più vecchia che ho operato aveva 52 anni, era una dirigente benestante di un'azienda chimica, alta 1.48. Ho rifiutato solo gli sportivi, soprattutto calciatori, non mi pareva il caso. Tra dieci anni la Cina avrà una popolazione dieci centimetri più alta di quella attuale. L'alimentazione è cambiata, ora i bambini bevono latte. A qualcuno dico no, rifiuto almeno il 30 per cento dei pazienti, ma davanti a qualcuno che minaccia di togliersi la vita cosa posso fare?".
Allungarla, appunto. Xia Hetao ha cliniche in tutto il paese. La sua fortuna è nata quando ha operato una nipote del presidente Deng Xiao Ping.

Non è il solo a vendere centimetri. Ce ne sono molti altri. In Cina la sanità è privata. Da Canton una ragazza di 24 anni ulula le sue sofferenze al telefono: "Non riesco ad alzarmi dal letto. Volevo ammazzarmi dal dolore, mi hanno legato al tavolo a quattro di bastoni, mi hanno messo 17 chiodi nelle gambe, per cinque mesi dallo strazio ho dormito solo un'ora a notte, non mi sentivo più le gambe. Sono 1.58, volevo 8 centimetri in più. Il dottore mi aveva detto che non c'era problema, sarei uscita dopo cinque giorni di degenza e sarei tornata a lavorare. Invece la sofferenza è stata insopportabile. Non ho nemmeno avuto conforto dagli amici o dalla famiglia, perché ho fatto tutto in gran segreto. Per pagare l'operazione ho dato fondo ai miei risparmi e ho chiesto un prestito. Ma qualcosa è andato storto perché non posso né girarmi, né sedermi, devo essere sempre trasportata". Tremila euro per dei centimetri falsi, ma per una tortura vera. Per sentirsi parte della nuova Cina: quella moderna, progressista, giovane.

Xia Hetao spiega: "L'ultimo incidente l'ho avuto nel '98. A due donne sono uscite le ossa e un'altra è rimasta sfigurata nelle gambe dalle cicatrici. I rischi di incompatibilità ci sono. Magari le ossa non si rinsaldano, magari i nervi vengono danneggiati, magari lo scheletro si appesantisce troppo e cede, e poi c'è sempre la possibilità di infezioni. Ma ora la tecnica si è sviluppata. Quello che non accetto è il giudizio morale: tutti parlano dal'alto e non sanno cosa significhi essere tagliati fuori. I dirigenti di imprese vengono da me e si lamentano, mi dicono: sono bravo e intelligente, ma sono basso e sfavorito sul lavoro. Le ragazze, spesso accompagnate dai loro genitori, mi raccontano di non trovare marito e occupazione, vogliono più centimetri per avere più fiducia. L'operazione per loro è un investimento per il futuro. Nel '96 ho trattato persino una modella, era alta 1,75, ma ha voluto arrivare a 1,78. Ho fatto uno studio sulla società americana, anche lì le persone alte guadagnano in media 15 mila dollari più degli altri. L'altezza non ha patria. Non è un mito solo occidentale o cinese. La società è una foresta dove gli alti non vedono i bassi". Ultima cosa: il dottore non è un gigante, ma nemmeno nano. Però mente sui suoi centimetri.

Inviata da Peo il 20/07/2004